PARMENIDE E IL PENSIERO DELL'ESSERE
Parmenide è interamente riempito dall’ “essere”. L’ “essere” è la sostanza, unica ed omogenea, che, compenetrando tutte le cose (inclusi noi esseri umani e l’aria) che i nostri sensi percepiscono nel cosmo, costituisce il cosmo stesso. Dunque: Esiste soltanto l'essere. Poiché riempie tutto lo spazio esistente e coincide con esso, al di fuori e al di là di esso non esiste nient'altro. Ipotetici enti esterni all'essere non possono esistere e non devono neppure essere pensati, perché, trovandosi fisicamente e concettualmente all'esterno della sfera dell'essere, cioè di ciò che esiste, non possono esistere. Ma non soltanto il 'non essere' non esiste all'esterno del globo dell'essere; esso non esiste neanche all'interno dell'essere (sotto l'impensabile aspetto di vuoto, di mutamento di forma, di cambiamento di colore e di luogo, di nascita e di morte). Questo essere, che è unico, viene percepito dagli esseri umani come "spezzettato" in molteplici cose, da tutte le cose che la nostra vista inganna quotidianamente ci mostra: "a questo unico essere saranno attribuiti tanti nomi quante sono le cose che i mortali proposero, credendo che fossero vere, che nascessero e perissero, che esistessero e non esistessero, che cambiassero luogo e mutassero luminoso colore"
Traduzione letterale:
"esso avrà per nome tutte le cose, quante i mortali proposero, confidanti che fossero vere, che nascessero e perissero, che fossero e non fossero, che cambiassero luogo e mutassero luminoso colore"
Come sono
veramente le apparenze
"Apprenderai anche come devono essere interpretate le
apparenze che passano tutte continuamente"
Traduzione
letterale:
"Ma peraltro anche queste cose apprenderai, come dovevano essere
veramente le apparenze che passano tutte continuamente"
È un globo uniforme e fermo, all’interno del quale a noi sembra ci siano figure e colori che si muovono; è un corpo enorme all’interno del quale noi percepiamo, come figurine colorate e mobili, le apparenze (persone, animali, alberi, montagne, fiori, fiumi, ecc). Le cose che noi percepiamo con i sensi esistono, ma non come tali, non come enti singoli, separati tra loro, molteplici e divenienti. Esiste il loro substrato, la loro sostanza costitutiva, che è l’essere: esse sono fatte della stessa unica sostanza, eterna, immutabile ed immobile, mentre a noi sembrano nascere e morire, muoversi e trasformarsi. Tutti questi enti apparenti, inclusa l’aria, sono contigui e senza contorni che li delimitano e perciò continui e sono tutti costituiti da una sostanza unica, da un “continuum” omogeneo che è l’essere.
Commenti
Posta un commento